Penso che la pubblicità di Sorbissimo sia fastidiosa e anacronistica: non solo la donna è sempre la sola ad occuparsi delle faccende domestiche, ma utilizza il verbo "aiutare", come a confermare il proprio ruolo servile e subordinato nell'immaginario di chi guarda. Lui, invece di fare la sua parte, come si conviene in un mondo che ha superato da 70 anni stereotipi scontati e inaccettabili, risponde "contaci!", con tipica espressione corporativa da ambienti dozzinali e intellettualmente ristretti. Che tristezza! Chi è il vostro creativo? Chi è che ha formulato un'idea così sorprendentemente innovativa da far allontanare i consumatori più attenti? La pubblicità ha un ruolo importante, perché dà indicazioni comportamentali e fissa nella mente di chi guarda gli atteggiamenti discriminatori che poi si confermeranno nella vita quotidiana. Ecco, quando fallisce il danno è doppio: allontana e si condanna da sola all'insuccesso.
Visto il mio cognome, credo sia in diritto di “pretendere” da voi una fornitura vita natural durante di Sorbissimo. Distinti saluti, Giorgio Sorbi(ssimo).